Suvereto è un comune della provincia di Livorno (LI) con 3.044 abitanti al 1° gennaio 2020 e si estende su di una superficie di 9.246,89 ettari equivalenti a 92,47 Km2. La densità media della popolazione è di 32,92 abitanti per Km2 (la densità media della Toscana è di 161,95 ab/km2, mentre la densità media dell’Italia è di 199,44 ab/km2 – fonte: ISTAT).
Il capoluogo si trova a circa 90 metri sul livello del mare e dista 100 km dal capoluogo di provincia Livorno (circa 1 ora e 14 minuti di auto), a 61 Km da Grosseto (circa 50 minuti in auto) e a circa 159 km da Firenze (circa 2 ore e 5 minuti di auto attraverso la SS1 Aurelia e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno).
Il centro abitato è distante 11,5 km dal mare (in linea d’aria) e circa 18 km (23 minuti in auto) dal golfo di Baratti (Piombino – LI).
Il territorio comunale confina a Nord con i comuni di Castagneto Carducci (LI), Sassetta (LI), Monteverdi Marittimo (PI) a Est con i comuni di Monterotondo Marittimo (GR), Massa Marittima (GR), a Sud con i comuni di Follonica (LI), Piombino (LI, a Ovest con i comuni di Campiglia Marittima (LI) e San Vincenzo (LI).
Il patrono del comune è Santa Croce e viene festeggiato il 3 maggio.
Il nome del comune probabilmente deriva dai boschi di sughere (Quercus suber) che una volta ricoprivano tutte le colline circostanti. Il vecchio borgo, ancora in parte cinto dalle mura, è dominante rispetto alla pianura del fiume Cornia e del mare.
Un po’ di storia
a cura di Enrica Sestini
Suvereto è un borgo di origine medievale che sorge su un piccolo colle di fronte al mare, nell’entroterra piombinese.
All’arrivo, dopo una breve salita, si è accolti dalla Chiesa di San Giusto, di stile romanico, che risale all’undicesimo secolo[1]. È forse la più antica della diocesi ancora aperta al pubblico ed ha ospitato il vescovo di Populonia quando, agli inizi del 900 d.c., abbandonò la città a causa delle incursioni piratesche. Il vescovo, in attesa di trasferirsi a Massa Marittima, dove la sede vescovile non era ancora pronta, soggiornò per un certo periodo proprio presso la chiesa di San Giusto, in attesa del trasferimento definitivo.
Attraverso la porta in pietra delle antiche mura, si entra nel centro storico dove le stradine sono lastricate e le molte scalinate di mattoni permettono di raggiungere facilmente la Rocca, ricostruita dai pisani nel corso del XIV secolo sui ruderi di una precedente, che domina dall’alto il paese e da cui lo sguardo spazia su una campagna coltivata come un giardino, giù, giù fino al mare.
Di grande interesse il Palazzo comunale dei primi del ‘200, con la sua torre merlata e la scala esterna coperta e il chiostro di San Francesco, avanzo del duecentesco convento fatto costruire dagli Aldobrandeschi, a fianco del quale vi è la Chiesa del Crocifisso (sec. XVI) dove, a sinistra dell’arco d’ingresso, si può vedere una formella rettangolare che ricorda un episodio risalente al 1312 quando l’imperatore Arrigo VII venne “lessato”[2] proprio a Suvereto.
Ogni casa, ogni angolo, ogni piazzetta trasudano tranquillità e storia. Sul corso si affaccia la Chiesa della Madonna con il soffitto affrescato. Una “bomboniera” eretta in occasione di un miracolo fatto proprio dalla Madonna alla cittadinanza di Suvereto
Suvereto è stato il primo libero comune della maremma quando, nel 1201, il conte Ildebrandino VIII degli Aldobrandeschi, concesse alla comunità di Suvereto la Charta Libertatis come premio per la sua fedeltà.
Con la firma di questo documento i suveretani potevano comprare e vendere i loro prodotti, lasciare ai figli le loro terre ed accogliere nuovi abitanti nel castello. In cambio si impegnavano a pagare annualmente al signore 100 libbre di denari pisani. Questo episodio viene messo in scena due volte all’anno in occasione delle serate medievali (nel mese di luglio) e della sagra del cinghiale (a dicembre) , quando sfila per le strade del paese il corteo storico con nobili, popolani, notabili, musici, dame e cavalieri. In questa occasione si esibiscono in duelli i Cavalieri di Ildebrandino.
Suvereto è un paese molto vivo dal punto di vista turistico, folkloristico ed enogastronomico. Le campagne circostanti coltivate a olivi e viti producono quanto di meglio può offrire il mercato, dall’olio ai famosi vini riconosciuti a livello internazionale (Tua Rita, Falcone, Bulichella, Gualdo del Re, ecc.).
Nei dintorni
Nel comune di Suvereto è possibile visitare il Parco Naturale di Montioni, facente parte del sistema dei Parchi della Val di Cornia, un parco caratterizzato da una ricca fauna, rari esempi di flora tipicamente mediterranea e importanti monumenti di epoca napoleonica recentemente ristrutturati nella piccola frazione di Montioni, quali le terme, cosiddette “della Baciocca” e un obelisco commemorativo dedicato a Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone Bonaparte e principessa di Lucca e Piombino. (da Wikipedia)
NOTE
[1] L’attuale Chiesa di San Giusto viene fatta risalire ad un rifacimento del 1173 di una precedente già menzionata nel secolo precedente e probabilmente risalente al IX secolo per le influenze bizantine ancora adesso visibili nel portale.
[2] Dopo la morte di Arrigo VII, che avvenne a Buonconvento, in provincia di Siena, durante il tragitto per riportarlo a Pisa, dove risiedeva durante le sue permanenze in Toscana, gli furono tolte le viscere e conservate sotto l’altare della chiesa di Sant’Antonio a Buonconvento, come ricordava una lapide in situ fino a tutto il 1700. Il corpo quindi, fu trasportato prima a Paganico e poi a Suvereto, dove fu sottoposto, a causa della morte in un periodo caldo che impediva il ritorno del cadavere in Germania, al rito del mos Teutonicus, ossia la bollitura del corpo per separare le carni dalle ossa. In questo modo le ossa vennero riposte fra spezie e aromi per essere sepolte a Pisa mentre le carni furono sepolte della chiesa di Buonconvento dove la comunità locale fu ben felice di ospitare la reliquia dell’Imperatore. (da Wikipedia)
Testo a cura di Enrica Sestini con note della redazione
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