Orbetello è un comune della provincia di Grosseto con 14.683 abitanti al 1° gennaio 2020 e si estende su di una superficie di 22.680,10 ettari (226,80 Km2) [1].
Il comune si trova nel sud della provincia di Grosseto a 42 km dal capoluogo di provincia, a 187 km da Firenze e a 140 da Roma.
Il centro abitato si è sviluppato su una delle tre lingue di terra che collegano la piattaforma continentale al Monte Argentario (vedi comune di Monte Argentario). La cittadina si trova al centro di due lagune, quella a nord chiamata di ponente e quella a sud di levante.
Le lagune sono di acqua salmastra e sono collegate al mare da due canali, il primo a sud, nei pressi di Ansedonia denominata “tagliata etrusca” e una a nord nei pressi di Santa Liberata.
Esiste anche una terza apertura nella parte più a nord della laguna di ponente dove un canale artificiale lungo circa 2.800 metri sbocca alla foce del fiume Albegna con una serie di paratie che governano i flussi di scambio delle acque.
La cosiddetta “tagliata etrusca” in realtà è stata realizzata dai romani ed è una stretta fenditura nella roccia scavata molto probabilmente dopo che una profonda fessura naturale (spacco della Regina) era franato. La “tagliata etrusca” è un’opera di ingegneria idraulica funzionale all’antico porto di Cosa (Portus Cusanus), città romana fondata nel 273 a.C. sul promontorio di Ansedonia.
Precedente al Portus Cusanus, gli Etruschi e i Romani utilizzavano come approdo la foce del fiume Albegna già a partire dal VII sec a.C. [2]
L’abbandono dell’area si ha nel V sec.d.C. quando i siti della Maremma si spostano sulle alture. Dall’età etrusca fino al V secolo i porti principali sono, quindi, la stessa foce dell’Albegna e la località “La Puntata di Talamone”. Probabilmente la foce dell’Albegna, per consentire l’approdo di imbarcazioni di minor tonnellaggio, si avvaleva di altri porti presenti in zona, ovvero la suddetta Puntata, Porto Ercole, o gli antichi approdi di III-I sec. a.C. nella baia di Porto Santo Stefano (Incitaria e Domitiana) [3] per poi filtrare le merci con navi di minor tonnellaggio attraverso il fiume stesso.
“L’Incitariaportus” fu sicuramente in uso per tutto il medioevo se si pensa al celebre episodio del salvataggio di papa Gregorio XI [4], che vi riparò dopo il naufragio della sua imbarcazione avvenuto a Talamone, mentre tornava a Roma da Avignone nel dicembre 1376.
In quell’occasione il pontefice, assieme a pochi superstiti, non potendo raggiungere Orbetello con le proprie navi a causa del basso fondale, fu “traghettato” dai locali pescatori che furono, per questo, insigniti del titolo di “nobili pescatori di Nassa e di Fibbia” e di una fibbia d’argento che solo loro potevano portare come decorazione dei calzettoni. Il titolo rimase in uso per secoli finché non divenne il generico “nobili pescatori di Orbetello” [5].
Nel medioevo e nei secoli successivi l’approdo alla sinistra della foce dell’Albegna sembra essere ancora in uso, come attivi erano i porti di Talamone, Porto Ercole e quello della Tagliata
Numerosi storici riferiscono, inoltre, di un potenziale approdo navale ad Orbetello in età etrusco – romana in prossimità dell’antico acquedotto (ovvero della attuale strada della diga), in quella che tuttora è la località denominata “il porto”.
Orbetello medievale trova una prima traccia nel 789 quando Carlo Magno e Papa Leone III la includono in un privilegio a favore dell’Abbazia delle Tre Fontane. Diviene quindi possesso prima degli Aldobrandeschi e poi degli Orvietani (1303).
Secondo quanto riferisce Pincherle [6], nel XII secolo Pietro Farnese, generale delle truppe orvietane al servizio della Chiesa, si occupò dei restauri di torri e castelli di Argentario e Cosa ed intuì l’importanza delle mura anulari che sorgevano dall’acqua, al centro della laguna di Orbetello. Le restaurò e liberò l’antica fonte urbana di acqua dolce dalle acque salmastre della laguna, una fonte che, successivamente, sarà individuata da Pietro Cataneonei pressi dell’attuale Duomo [7].
Orbetello nel 1417 viene annesso alla Repubblica di Siena bisognosa di sbocchi a mare nel territorio maremmano.
Oggetto nel corso del XV secolo di non pochi tentativi di conquista, dalle truppe del Re di Napoli Ladislao, al Capitano Gonzaga, alleato degli Orsini contro Siena, per giungere alle truppe di Jacopo Piccinino, condottiero al servizio del Re di Napoli Alfonso, vede alla fine perfezionate le proprie fortificazioni tramite la costruzione dei bastioni.
Il senese Pietro Cataneo [8] fu l’unico ad insistere per un adeguamento urbanistico di Orbetello, mentre altri illustri tecnici e politici dell’epoca proposero, invece, la possibilità di costruire una nuova città di fondazione, munita delle adeguate fortificazioni, nel luogo della attuale Porto Santo Stefano.
Nel 1547 la città di Venezia era l’archetipo italiano di inespugnabilità quando Cataneo la prendeva a modello nella sua opera “Dell’ingrandimento e fortificazione d’Orbetello”.7
La fine della potenza senese porta Orbetello, nel 1557, ad essere proclamata la capitale dello Stato dei Presìdi. Durante questa fase di influenza spagnola viene rinforzata la posizione militare della cittadina con una consistente serie di costruzioni e ristrutturazioni: restaurate le antiche mura di cinta, sanata e restaurata la Rocca, murati i bastioni, ristrutturate la Porta nuova e la Porta a terra, costruita la Polveriera Guzman e il bastione d’Arcos.
Presìdi questi che riescono a reggere l’urto delle truppe e della flotta francese a metà del XVII secolo. La fine dello Stato dei Presìdi (1808) e il Trattato di Vienna (1815) direzionano Orbetello nel novero del Granducato di Toscana, veicolato in seguito, con il plebiscito del 1860, nel Regno di Sardegna e l’anno successivo nel Regno d’Italia.
La prima fase del XX secolo trova Orbetello in un periodo aureo legato ai fermenti industriali e reso famoso anche oltre-Oceano dalle trasvolate atlantiche organizzate con idrovolanti che dalla cittadina lagunare partono e giungono. Nel 1933 prendono il via gli idrovolanti guidati da Italo Balbo che attraversano – per la prima volta nella storia – l’Oceano Atlantico [9].
DA VEDERE NEL COMUNE DI ORBETELLO:
La POLVERIERA GUZMAN costruita nel 1692, di forma rettangolare e caratterizzata da due grandi locali sovrapposti.
La ROCCA, del XII secolo.
Gli edifici dell’ex IDROSCALO della laguna di Levante, con il grande Hangar firmato dall’architetto Nervi distrutto da tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale.
Il BASTIONE D’ARCOS, costruito nel 1692.
La PORTA A TERRA ESTERNA di stile spagnolo-barocco.
Il DUOMO DELL’ASSUNTA, di epoca romanica, costruito sui resti di un tempio etrusco.
In Piazza Eroe dei due Mondi, il PALAZZO DEL GOVERNATORE, dedicato a Giuseppe Garibaldi, con sopra la TORRE DELL’OROLOGIO.
La CHIESA DI SAN GIUSEPPE, con facciata dal sapore rinascimentale.
Uscendo dal centro, verso la diga, il MOLINO a vento circondato dalle acque, eretto dai senesi nella prima metà del ‘500 e risistemato dagli Spagnoli.
La città romana di COSA, fondata nel 273 a.C., con i resti del grande Capitolum, tempio a tre celle, l’area del Foro per le attività commerciali e politiche, la Basilica, il Comitium, un Tempio.
ANSEDONIA con le antiche torri di San Pancrazio e San Biagio, la Tagliata, la grande villa marittima di epoca imperiale, il Porto Cosano costruito tra il II e il I secolo a.C., lo Spacco della Regina. Poi la villa romana delle Settefinestre del 40 a.C.
TALAMONE dove è possibile visitare i resti del maestoso Tempio etrusco, il cui Frontone è in mostra ad Orbetello, oltre allo stupendo paese e guardare la Rocca costruita dai senesi nel XVI secolo. Nel 1860 Talamone entra a far parte della storia del nostro Risorgimento con Giuseppe Garibaldi, che sbarca nel porto, per rifornirsi di armi durante l’Impresa dei Mille.
IL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORBETELLO
Come arrivare
Orbetello è comodamente raggiungibile percorrendo la Strada Statale Aurelia, sia proveniendo da Nord (40 Km ca dopo Orbetello), oppure da Sud circa 75 Km dopo Civitavecchia.
Le coordinate GPS di Orbetello sono le seguenti:
42° 26′ 22.30″ N
11° 12′ 47.65” E
NOTE
[1] Fonte: ISTAT
[2] E. Santarelli – Proposte e progetti per una città e per un grande porto nei Presidios di Toscana (secc. XVI-XIX). Università di Siena in Progressus giugno 2015.
[3] Approdi segnalati da G. CIAMPOLTRINI in N. MAIOLI, Forte delle Saline. Storia e restauro di un forte, e riportati anche in A. CARANDINI, F. CAMBI (a cura di), Paesaggi d’Etruria. Valle dell’Albegna, Valle d’Oro, Valle del Chiarone, Valle del Tafone, Edizioni Storia e Letteratura, Roma 2002, p. 137.
[4] Papa Gregorio XI, al secolo Pierre Roger de Beaufort (Maumont 1329-Roma 1378) fu eletto Papa nel 1370 ed incoronato ad Avignone nel 1371. Pur essendo stato sostenitore del partito limosino, che proponeva la sede avignonese, comprese la necessità di tornare a Roma per porre fine all’anarchia dello Stato Pontificio e per tentare di risolvere la convulsa situazione italiana. Rinviò più volte il viaggio poi, sollecitato anche da Santa Caterina da Siena, giunse finalmente a Roma nel gennaio 1377, con un viaggio disastroso citato nel testo.
- CACIAGLI, Lo Stato dei Presidi, Istituto Geografico Militare, Firenze 1971, p. 101.
[5] G. CACIAGLI, Lo Stato dei Presidi, Istituto Geografico Militare, Firenze 1971, p. 101.
[6] M. Pincherle, Il porto invisibile di Orbetello, Pacini, Pisa 1989.
[7] E. Santarelli – Proposte e progetti per una città e per un grande porto nei Presidios di Toscana (secc. XVI-XIX). Università di Siena in Progressus giugno 2015.
[8] Cataneo (o Cattaneo) Pietro (1510-1569) pittore, scrittore, matematico, amministratore ed architetto militare senese, allievo del Beccafumi e di Baldassarre Peruzzi, disegnò le fortificazioni di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e di altre terre della Maremma senese.
[9] https://memonet.it/orbetello-2/ – Redazione MEMO – Orbetello (Gr). A cura di Giovanni Gentili
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