Montieri è un comune della provincia di Grosseto (GR) con 1.163 abitanti al 1° gennaio 2020 e si estende su di una superficie di 10.820,67 ettari equivalenti a 108,21 Km2. La densità media della popolazione è di 10,75 abitanti per Km2 (la densità media della Toscana è di 161,95 ab/km2, mentre la densità media dell’Italia è di 199,44 ab/km2 – fonte: ISTAT).

Il capoluogo si trova a circa 700 metri sul livello del mare e dista 54 km dal capoluogo di provincia (circa un’ora di auto), circa 50 km da Siena (circa un’ora di auto) e a 94 km da Firenze (circa 1 ora e 40 minuti di auto).

Il territorio comunale confina a Nord con il comune di Radicondoli (SI), a Est con il comune di Chiusdino (SI), a Sud con il comune di Roccastrada (GR), a Ovest Castelnuovo Val di Cecina (PI), Monterotondo Marittimo (GR) e Massa Marittima (GR).

 

Montieri: confini comunali

Montieri: confini comunali

Il patrono del comune è Giacomo da Montieri e viene festeggiato il 28 dicembre.

 

Parliamo di Montieri

di Roberta Cellini, Paola Ferri e Mariaelena Signorini

Il nome Montieri deriva dal latino “Mons aeris”, monte del rame, a cui deve il suo glorioso passato di Castello minerario conteso nel medioevo per le sue miniere ricche d’argento tra le grandi potenze dell’epoca: Siena, Volterra, Massa M.ma e Firenze.  Nelle sue fonderie veniva coniato il “Grosso“, importante moneta d’argento forgiato per la diocesi di Volterra, di cui tutt’oggi fa parte.

Nel 1219 venne redatto il “Breve”, unico documento legislativo totalmente scritto in volgare.

Fino al 1994 tutta la ricchezza di Montieri è stata legata allo sfruttamento delle miniere. Oggi il comune sta convertendo la sua economia nei settori agricolo, forestale e del turismo.

La struttura architettonica del paese conserva tracce del glorioso passato medievale. Si possono vedere ancora oggi le tracce delle antiche case torri, le chiese, i vicoli caratteristici e i boschi incontaminati che rendono Montieri un interessante meta di vacanze estive, che offre la possibilità a tutti di partecipare a molte attività in contatto con la natura: trekking, mountain bike, e-bike ed equitazione.

Di recente, in seguito ad un importante campagna di scavo, svolta dall’Università degli studi di Siena, sono stati riportati alla luce i resti della Canonica di San Niccolò, dov’è possibile vedere le tracce dell’unica chiesa a base esaconca [1] d’Italia, prototipo della successiva cappella di Montesiepi a S. Galgano.

 

Scavi della Canonica di San Niccolò con l'abside a forma "esaconca"

Scavi della Canonica di San Niccolò con l’abside a forma “esaconca”

 

Tra i suoi prodotti tipici è regina assoluta la castagna, da provare in tutte le sue possibili varianti.

Nel comune si tiene ad inizio anno l’unico premio nazionale della farina di castagne.

In inverno il borgo nel rispetto delle leggi naturali si addormenta, ma dona giorni di una bellezza unica sotto la neve.

 

A cura di: Roberta Cellini, Paola Ferri e Mariaelena Signorini

 

NOTE

[1] La struttura a “Esaconca” è assai rara ed è caratterizzata da cinque absidi radiali. Questo tipo di architettura è tipica della costa Dalmata. Se ne trovano esempi a Zara (Santa Maria in Stomorica, chiesa di Kolovare e di Manastirine ), a Trau, (Santa Maria), a Spalato (San Michele Arcangelo, ora Santissima Trinità), a Blaǯui (Bosnia-Erzegovina), ecc. Una chiesa “Esaconca” è inoltre presente ad Ani, nella Turchia nordorientale presso il confine con l’Armenia.

 

 

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