Stemma del Comune di Monte Argentario

Stemma del Comune di Monte Argentario

Monte Argentario è un comune della provincia di Grosseto (GR) con 12.372 abitanti al 1° gennaio 2020 e si estende su di una superficie di 6.040,14 ettari equivalenti a 60,40 Km2. La densità media della popolazione è di 204,83 abitanti per Km2 (la densità media della Toscana è di 161,95 ab/km2, mentre la densità media dell’Italia è di 199,44 ab/km2 – fonte: ISTAT).

Il capoluogo, Porto Santo Stefano, si trova a livello del mare e dista 46 km dal capoluogo di provincia, Grosseto (circa 40 minuti di auto) e a 187 km da Firenze (circa 2 ore e 20 minuti di auto).

Il territorio comunale si configura come una montagna circondata dal mare, collegata alla costa da tre lingue di terra che formano due grandi lagune di acqua salmastra. La striscia di terra centrale ospitato l’abitato di Orbetello (vedi articolo: https://toscana.uno/orbetello/), che si trova ad est dell’Argentario. A Nord, a Ovest e a Sud il Monte Argentario è bagnato dalle acque del Mare Tirreno.

A circa quattordici chilometri a Ovest, in linea d’aria, c’è l’isola del Giglio, raggiungibile con i traghetti che partono dal porto di Santo Stefano.

 

Monte Argentario: confini comunali

Monte Argentario: confini comunali

Il patrono del comune sono Sant’Erasmo e Santo Stefano e vengono festeggiati il 2 giugno.

 

 

UN PÒ DI STORIA GEOLOGICA

Il Monte Argentario, nelle diverse ere geologiche, ha subìto numerose evoluzioni che hanno caratterizzato la formazione del mare Mediterraneo.

Nell’ultimo periodo del Miocene, nel Piano Messiniano, ovvero fra 7,2 e 5,3 milioni di anni fa circa, il Mediterraneo era un lago salato con una superficie molto più ridotta rispetto all’attuale.

Da una parte la glaciazione e dall’altra i movimenti tettonici del continente Africano, riducevano le acque globali allo stato liquido e ancora non avevano completato la deriva dei continenti. La terra emersa vedeva molte delle attuali isole collegate al continente e fra queste la Sicilia e diverse isole dell’Arcipelago Toscano.

In questa epoca il Monte Argentario faceva parte della primitiva penisola italiana e il mare era relativamente distante.

Successivamente, nel Pliocene, ovvero fra 5,3 e 2,5 milioni di anni fa, con lo scioglimento dei ghiacci. Il Mediterraneo ricopre gran parte delle superfici oggi emerse, ma, mentre Corsica e Sardegna, probabilmente spinte dal continente Africano, sono fra loro collegate ed emerse più di oggi, il resto della penisola è gran parte sommerso. La pianura padana, le pianure e le colline costiere sono anch’esse sott’acqua e, delle isole dell’Arcipelago Toscano, soltanto l’isola d’Elba emerge dalle acque. Il Monte Argentario a quell’epoca è completamente sommerso.

Il Mare Tirreno nel Pliocene

Il Mare Tirreno nel Pliocene

Dopo questo periodo “trasgressivo” si sviluppò una forte azione tettonica di compressione che portò al sollevamento degli Appennini e dei fondali fino all’emersione di numerose terre precedentemente sommerse.

Per un certo periodo, durante il Pliocenico Superiore, probabilmente si sono formate numerose isole fra le quali il Monte Argentario. La dinamica dei litorali ha poi catalizzato sabbie che, data la vicinanza al continente, hanno creato due lingue dunali (tomboli) fra la terra ferma e l’Argentario.

 

 

UN PÒ DI STORIA

Il Monte Argentario era noto nell’antichità come Promontorio Cosano (dalla città di Cosa, vedi articolo sul comune di Orbetello) e citato per la prima volta con il nome di Argentario nel poemetto “De Reditu” di Rutilio Namaziano (sec. V d.C.), nome derivato forse dalla lucentezza delle rocce o dall’ufficio di banchieri (argentarii) esercitato dalla gente Domizia, proprietaria del luogo.

All’epoca romana risale Portus Herculis, l’odierna Porto Ercole, che nel medioevo fu, con Orbetello, possesso dell’Abbazia delle Tre Fontane situata nei pressi di Roma sull’antica via Laurentina.

 Questo possesso discende dalle conquiste di Carlo Magno che, dopo aver sconfitto i Longobardi, nell’anno 805 assediò Ansedonia.

La leggenda narra che l’assedio si stava protraendo ormai da troppo tempo e si avvicinava il 22 gennaio, festa di Sant’Anastasio. Papa Leone III era sul campo, insieme con Carlo Magno, e venne ispirato da un sogno premonitore: fece inviare a Roma alcuni monaci a prendere le reliquie del Santo che si trovavano presso il Monastero dell’Acquas Salvias (oggi Tre Fontane). Quando queste arrivarono di fronte alla roccaforte nemica le sue mura crollarono come sconquassate da un terremoto. Per questo motivo, in segno di riconoscenza, il papa e l’imperatore con un atto firmato congiuntamente, destinarono al monastero di Tre Fontane i territori di Ansedonia, Orbetello, Monte Argentario, Marsiliana e l’isola del Giglio.

Questo fatto è narrato nel Liber Pontificalis, ovvero il Libro dei Papi che è la memoria ufficiale dei vescovi di Roma che raccoglie le biografie dei pontefici a partire da San Pietro.

Successivamente il Monte Argentario passò alla famiglia degli Aldobrandeschi, poi agli Orsini e infine ai senesi.

Nel 1556 i senesi, alleati con i francesi, sostennero una accanita difesa contro le forze spagnole. Nel 1557 Porto Ercole entrò a far parte dello Stato dei Presìdi e vide la costruzione dei due forti Stella e Monte Filippo o Rocca Spagnola.

L’Argentario quindi fu dominio del re di Napoli, passando successivamente al Regno d’Etruria e infine ai Lorenesi.

Porto Santo Stefano ha invece una storia più recente, è sorta infatti tra il XV e il XVI secolo ad opera di pescatori liguri ed elbani e ricevette un notevole impulso nei primi anni del 1600 per iniziativa di Nuño Orejón, governatore spagnolo dello Stato dei Presìdi, divenendo la base di una notevole flottiglia di velieri che svolgeva attivi traffici nel medio e alto Tirreno.

L’abitato di Porto Santo Stefano è stato ricostruito dopo gli ingenti danni subiti dai bombardamenti aerei e navali dell’ultima guerra, che l’avevano semidistrutto.

 

 

UN PO’ DI GEOGRAFIA

Il Monte Argentario è una struttura montuosa autonoma e ben delineate che culmina con i 635 metri sul livello del mare del Monte Telegrafo.

Il promontorio ha un perimetro di circa 39 chilometri e la sua larghezza massima è di 11,5 chilometri fra Punta Lividonia a Nord e Punta Avoltore a Sud.

La parte occidentale dell’Argentario, da dove si vedono l’Isola del Giglio e quella di Giannutri, ha pendici scoscese ricoperte di macchia mediterranea, con numerose rocce che degradano verso il mare formando piccole calette come, partendo da Nord in senso antiorario: Cala del Pane, Cala Grande, Cala Moresca, Cala del Gesso, Cala del Bove, Cala Piccola, Cala Piatti, Cala dell’Olio, le Cannelle, Cala Purgatorio, Cala dei Santi.

Alcuni scogli e isolotti fanno da corollario al promontorio. Fra questi l’Argentarola a Nord-Ovest, l’Isola Rossa a Sud-Ovest, l’Isolotto a Sud-Est.

 La costa è punteggiata di piccoli promontori e punte che delimitano le cale citate in precedenza: ed in particolare in senso antiorario partendo da Nord: Punta Lividonia a Nord, Punta di Cala Grande, Punta di Cala Piccola, Punta di Cala Piatti, Capo d’Uomo, Punta Maddalena, Punta Torre Ciana, Punta Avoltore.

Monte Argentario

Monte Argentario

 

 I due centri abitati sono due piccoli gioielli incastonati in altrettante baie.

Porto Santo Stefano è il capoluogo del comune ed è situato a nord del tombolo della Giannella e guarda a Nord verso Talamone e il promontorio dei Monti dell’Uccellina (Parco Regionale della Maremma).

Il capoluogo ha un porto vecchio e nuovo porto, da dove partono i traghetti per l’Isola del Giglio e di Giannutri. Porto Santo Stefano è il cuore sia delle attività turistiche che della pesca, oltre alla presenza di una piccola attività cantieristica e di carpenteria navale.

Porto Ercole è un suggestivo borgo marinaro sulla costa orientale dell’Argentario rivolto ad Est guarda verso Ansedonia. Il porto è dominato dalle possenti moli delle fortezze spagnole. Nella vicina Cala Galera fanno scalo ogni estate moltissime imbarcazioni da diporto attratte dalle funzionali strutture e dai servizi offerti da questo esclusivo approdo.

 

 

COSA VEDERE

Argentario, La Croce

Argentario, La Croce

Percorrere la strada panoramica che da Porto Santo Stefano percorre tutto il perimetro del Monte Argentario, vuol dire scoprire scorci e panorami mozzafiato che difficilmente si dimenticano.

Sono rari gli accessi al mare, sia perché le scogliere sono ripide e spesso molto distanti, sia perché la costa è punteggiata di ville e proprietà che impediscono la discesa al mare, ma quelle poche indicate svelano sempre luoghi incantevoli.

La strada panoramica stessa, anche se in alcuni tatti stretta e sterrata, offre spettacoli sublimi sul mar Tirreno e sulle isole dell’Arcipelago (Giannutri, Giglio, Montecristo, Elba) e, se si è fortunati anche sulla Corsica.

Il Panorama è ancora più suggestivo se si raggiunge la cima del Monte Telegrafo dove si trovano i ripetitori e i fabbricati della RAI. La strada parte fra Santa Liberata e il bivio per Orbetello e si inerpica fra fitti boschi di lecci, corbezzoli e macchia mediterranea.

Dopo pochi chilometri si incontra il Convento dei Padri Passionisti, imponente struttura religiosa fondata da San Paolo della Croce nel XVIII secolo.

Proseguendo la salita verso il punto più alto dell’isola si incontra la Croce, da dove si ha splendida una veduta delle lagune, dei tomboli e di Orbetello.

Poco dopo si arriva sulla sommità, sempre circondati da boschi, ma che lasciano qualche spazio a panorami meravigliosi.

 

 

MANIFESTAZIONI e TRADIZIONI

Il folclore e le tradizioni esprimono la memoria popolare del passato che rivive attraverso manifestazioni ed eventi vissuti con passione e coinvolgimento collettivo. All’Argentario il mare rappresenta l’elemento dominante presente in quasi tutte le manifestazioni di questo genere.

Ricordiamo ad esempio il Palio Marinaro (vedi articolo https://toscana.uno/palio-marinaro-dellargentario/), La Notte dei Pirati, le numerose regate remiere ma anche le cerimonie religiose con le caratteristiche processioni a mare in cui il Santo Patrono viene imbarcato sui pescherecci. Questi eventi per la popolazione locale sono occasioni per confermare la propria identità culturale, le radici, mentre per i turisti è un modo per avvicinarsi e meglio comprendere la cultura locale.

 

Palio Marinaro dell'Argentario

Palio Marinaro dell’Argentario

 

 

 

INFORMAZIONI TURISTICHE

Per maggiori informazioni turistiche relative ai ristoranti, a dove pernottare, spiagge e servizi è possibile consultare:

Pro Loco Monte Argentario – Via Spaccabellezze, 1 – Porto Santo Stefano

Telefono: 0564 332075

Mail: info@prolocomonteargentario.it

Web: https://www.prolocomonteargentario.it/

 

Pro Loco Porto Ercole – telefono: 0564 811979

Mail: prolocope@gmail.com

 

Comune di Monte Argentario – Piazza dei Rioni, 8 – Porto Santo Stefano

Telefono: +39 0564 811911

Mail: urp@comune.monteargentario.gr.it

Web: https://www.comunemonteargentario.gov.it/it-it/home

 

 

 

 

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BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA