Lucca, stemma

Lucca, stemma

Lucca è un comune capoluogo di provincia ed ha una popolazione di 90.055 abitanti (dato ISTAT al 1.1.2019). La superficie del comune è di 18.579 ettari pari a 185,79 km2 ed ha una densità della popolazione di 469,34 abitanti per km2 (il dato medio regionale è dei 159,75 ab/Km2 mentre la media nazionale è di 196,75 ab/km2).

La città è adagiata su di una pianura alluvionale del fiume Serchio, che costeggia la città a Nord (riva sinistra), e si è sviluppata alle pendici dell’appennino e all’imbocco della Garfagnana. Lucca è distante soltanto 20 km in linea d’aria dal mare dal quale è separato da una collina tagliata dal fiume Serchio.

Il Monte Serra (917 metri s.l.m.) separa Lucca da Pisa che dista soltanto 27 km grazie alla galleria dei “Monti Pisani” lunga 950 metri.

Il territorio comunale confina a Nord con i comuni di Pescaglia e Borgo a Mozzano, a Est e Sud-Est con il comune di Capannori, a Ovest con i comuni di Massarosa e Vecchiano (in provincia di Pisa) e a Sud con San Giuliano Terme (in provincia di Pisa).

Dai romani Lucca era conosciuta come Luca. L’origine del nome è incerta, ma pare che possa discendere dal termine latino “lucus” (bosco sacro) e “lucare” (tagliare). Un’altra ipotesi è che il nome derivi da una radice celto-ligure “luk” (luogo paludoso).

Il nome della città di Lucca si trova per la prima volta citato in una lettera che Cicerone scrive nel 46 a.C. a Bruto, all’epoca governatore della Gallia: “Lucius Castronius Paetus longe princeps municipii Lucensis” (Cicerone, Epistulae Ad Familiares, 13-13). Il testo di Cicerone, indicante probabilmente uno dei primi cittadini lucchesi nella storia, riporta l’etnico Lucensis (“lucchese”). Il nome di Lucca si trova attestato anche in Tito Livio e, per quanto riguarda le fonti greche, in Strabone (Λοῦκα, Lôuka). (da Wikipedia)

Cenni storici

Stazione dei Liguri al confine con gli etruschi, Lucca, divenne colonia latina nel 180 avanti Cristo e municipium nell’89. Fu importante nodo stradale del prolungamento della via Cassia che inizialmente si fermava a Fiesole e Firenze, fu attraversata dalla nuova Clodia e della Aemilia Scauri poi stazione della via Romea e quindi della via Francesca. La città fu sotto il dominio Longobardo sede di Ducato e capitale della Tuscia.

Con il riordinamento carolingio dell’Impero divenne capitale del Marchesato di Toscana. Nel periodo della lotta per le investiture, riuscì, con una politica favorevole all’Impero ispirata alla difesa dei suoi interessi mercantili, a ottenere libertà di transiti e di commercio in tutta l’Europa e a darsi una forma comunale raggiungendo, grazie alla fabbricazione e al commercio della seta e dell’attività bancaria dei suoi mercanti, grande prosperità, nonostante la rivalità con i vicini, specialmente di Pisa, per il controllo del litorale tirrenico e delle vie di comunicazione.

Travagliata dalle lotte civili conobbe nel corso del trecento parecchie signorie (da Uguccione della Faggiola a Castruccio Castracani degli Antelminelli, da quella dei Rossi di Parma agli Scaligeri, fino al dominio dei pisani) finché riuscì a riscattare la propria indipendenza nel 1369 e a darsi uno statuto di repubblica libera, retta da un governo aperto a nobili e borghesi.

Da allora, salvo il periodo della Signoria di Paolo Guinigi (1400-1430), di ricchissima famiglia locale, ebbe quattro secoli di vita indipendente relativamente tranquilla.

Conobbe nel 1556 e nel 1628, due serrate che affidarono il potere dello stato a una oligarchia aristocratica, culturalmente tollerante. Tornata repubblica democratica nel 1799, a seguito degli avvenimenti francesi, Lucca diventò nel 1805 Principato con Napoleone, che la affidò alla sorella Elisa e al cognato Felice Baciocchi.

Nel 1817 passò a Maria Luigia dei Borbone di Parma e fu ceduta nel 1847 dal figlio di lei, Carlo Ludovico, al Granduca Leopoldo II di Toscana.

Lucca entrò a far parte del nuovo stato italiano con il plebiscito del 15 marzo 1860.

La città, tradizionalmente centro di commercio dei tessuti e dei prodotti agricoli del suo territorio ha visto nell’ottocento il sorgere delle sue principali Industrie legate all’agricoltura fra (oleifici) e alla tessitura, cui si sono aggiunte nel secondo dopoguerra le industrie della carta che hanno fatto diventare il comprensorio il più importante distretto industriale cartario d’Italia.

 

Cenni storico-artistici

Dell’antica Lucca romana restano solo le rovine dell’anfiteatro (II secolo dopo Cristo) e delle Mura. All’epoca medioevale risalgono invece i maggiori monumenti lucchesi: le chiese di tipo romanico caratterizzate da una ricca ornamentazione scultorea, costruite in gran parte fra Il XII e il XIII secolo (Sant’Alessandro, San Frediano, Santa Maria Forisportam, San Michele, San Giovanni, San Pietro Somaldi e lo stesso Duomo di San Martino, che fu radicalmente rinnovato nell’interno in modi gotici nel trecento).

Durante il rinascimento Matteo e Nicolao Civitali tradussero in eleganti palazzi il nuovo linguaggio fiorentino, importato da Baccio da Montelupo nella chiesa di San Paolino e dell’Ammannati nel Palazzo della Signoria. Gli episodi architettonicamente più interessanti del settecento sono le numerose ville della campagna, mentre nell’ottocento vanno segnalati i molti misurati interventi neoclassici del Nottolini negli edifici e nelle opere pubbliche.

Lucca e ancora oggi circondata interamente da un bastione di mura completamente percorribili all’apice da un viale alberato, con numerosi contrafforti.

La città vecchia, subito al di fuori delle mura è circondata ancora in gran parte da fossati e prati che fanno di Lucca l’unica grande città della Toscana, e una delle più importanti d’Italia, con le mura ancora integralmente esistenti.

Cosa vedere

Lucca è una delle più belle città d’arte italiane, celebre anche al di fuori dei confini nazionali soprattutto per la sua intatta cinta muraria del XV-XVII secolo, che descrive un perimetro di 4.223 m circa intorno al nucleo storico della città e ne fa uno dei 4 capoluoghi di provincia Italiani ad avere una cerchia muraria rinascimentale intatta, assieme a FerraraGrosseto e Bergamo; la stessa cerchia, trasformata già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento in piacevole passeggiata pedonale, risulta a tutt’oggi come una delle meglio conservate in Europa, in quanto mai utilizzata nei secoli passati a scopo difensivo (Da notare il fatto che fino ai primi anni novanta del 900, le mura erano utilizzate – grazie alle dimensioni notevoli della carreggiata – come un vero e proprio viale di circonvallazione per il traffico, anche pesante, intorno alla città, unico esempio al mondo di cinta muraria di queste dimensioni e con questa utilizzazione).

Di conseguenza anche il centro storico monumentale della città è rimasto pressoché intatto nel suo aspetto originario, potendo dunque annoverare svariate architetture di pregio, come le numerosissime chiese medievali di notevole ricchezza architettonica (Lucca è stata addirittura soprannominata la “città dalle 100 chiese”, proprio per la presenza di numerose chiese nel suo nucleo storico, consacrate e non, presenti in passato ed ora in città), torri e campanili, e monumentali palazzi rinascimentali di pregevole linearità stilistica.

All’interno delle mura sono caratteristiche le strette stradine ad andamento non lineare, la piazza dell’Anfiteatro dalla forma ovale e sulla quale si affacciano case costruite proprio sulle rovine dell’anfiteatro romano, la Piazza Napoleone, di struttura rettangolare alberata realizzata durante la dominazione napoleonica, la Piazza San Michele dove domina l’omonima chiesa e la a Cattedrale di San Martino dove è conservato il monumento funebre a Ilaria del Carretto [1], opera di Jacopo della Quercia.

 

La via principale di Lucca è via Fillungo e si snoda dal centro della città antica (Via Roma alle spalle di San Michele) e prosegue fino alla Porta di Borgo nei pressi della Piazza dell’Anfiteatro.

Lucca è ricca campanili e di torri, la più famosa delle quali è Torre Guinigi, alta 44 metri e costruita in mattoni rossi sulla cui cima è presente un boschetto di lecci (Quercus ilex). Dall’apice della torre si domina la citta entro le mura e oltre sono visibili la piana di Lucca, il Monte Serra, l’Appennino e i primi contrafforti delle Alpi Apuane.

Il terzo week-end di ogni mese si svolge nelle strade intorno al Duomo il mercato antiquario che richiama centinaia di bancarelle dove è possibile trovare moltissimi oggetti di antiquariato e modernariato.

 

NOTE

[1] Ilaria del Carretto (Zuccarello – SV, 1379 – Lucca, 1405) apparteneva al casato dei marchesi di Zuccarello. Nacque da Carlo I del Carretto, dal 1379 primo marchese Del Carretto di Zuccarello, e da Pomellina Adorno. Seconda delle quattro mogli di Paolo Guinigi, signore di Lucca tra il 1400 e il 1430, si sposò nel 1403 e dette alla luce due figli, Ladislao e Ilaria Minor. Il maschio partecipò alla guerra del Finalese del 1447-1448 mentre la secondogenita andò in sposa al figlio di Battista Fregoso, doge della Repubblica di Genova.

Morì durante il parto della figlia Ilaria Minor, nel 1405. Per lei il marito commissionò il famoso sarcofago, capolavoro di Jacopo della Quercia, visibile nella cattedrale di San Martino a Lucca. La salma, però, è sepolta nella chiesa di San Francesco. Nel 2007 è stata posizionata una statua bronzea all’ingresso sud del borgo medievale di Zuccarello, in onore di Ilaria del Carretto. (da Wikipedia)