La Grande Escursione Appenninica, conosciuta anche come GEA, è un percorso trekking percorribile in 25 tappe, che si sviluppa nei pressi del crinale appenninico della Toscana e che è rivolto non solo agli escursionisti più esperti, ma anche a tutti gli appassionati.

La GEA ha una lunghezza complessiva di 425 chilometri e collega il passo di Bocca Trabaria, al confine con l’Umbria e le Marche, con il passo dei Due Santi, in Liguria.

Percorrendo questo itinerario, si attraversa l’anima verde e silenziosa dell’Appennino toscano. Si cammina camminare tra faggete e castagneti, incontrando eremi, aree protette, foreste sconfinate, animali selvatici e gustando i piatti tipici della montagna. Passo dopo passo, zaino in spalla, si può riscoprire il piacere del viaggio lento, immergendosi nelle bellezze del territorio.

Nel 1982 il CAI, Club Alpino Italiano, con l’aiuto della Regione Toscana, diede inizio ad una serie di sopralluoghi e incontri con i vari esperti delle sezioni appenniniche, progettando un percorso che allora era divisibile in 25 tappe possibili, destinate ad un pubblico quanto più ampio possibile, per rivolgersi a tutti gli escursionisti e non solo a quelli esperti.

Le varie tappe furono immaginate in funzione della presenza di strutture ricettive esistenti, in modo che non fossero mai né troppo lunghe né troppo difficili, offrendo sempre agli escursionisti l’opportunità di scendere dal crinale per recarsi a visitare i paesi e i borghi che sorgono sulle pendici toscane dell’Appennino dove si svolge la vita quotidiana delle comunità locali.

In effetti, l’Appennino non presenta caratteristiche di alta montagna – se non in alcuni brevi tratti. La GEA quindi ha sentieri e strade diversi fra loro per difficoltà e caratteristiche. Può essere pertanto meta di escursioni rivolte a tutti, esperti o meno, ed è destinata soprattutto a chi vuol trascorrere una vacanza nella natura, nella pace e nel silenzio delle faggete, dei castagneti e delle abetine, nella tranquillità degli eremi e dei piccoli borghi di montagna.

Percorrendo la GEA si possono trovare luoghi di interesse geologico, morfologico, paesaggistico, botanico e faunistico. L’occhio spazia dal Tirreno all’Adriatico, attraverso le tante valli che si dipartono dal crinale formatesi nei millenni dal displuvio delle acque verso valle.

Sui sentieri e sulle strade, segnalati e facilmente identificabili si possono incontrare sorgenti limpide e fresche, luoghi di ristoro che possono offrire i piatti della cucina tradizionale dei diversi luoghi, le tipicità dei prodotti caseari, l’artigianato di qualità, il patrimonio culturale dei borghi, la socialità e – su tutto – il senso di comunità che si respira a contatto con le popolazioni locali.

La Grande Escursione Appenninica consente di vivere l’esperienza di essere in cammino sulle montagne del centro Italia in un lento viaggio alla scoperta delle origini del nostro Paese. Ci accompagna, in questa escursione, il grande patrimonio immateriale di storie, leggende, miti e favole che non mancheranno di arricchire il viaggio ma anche di farci crescere nella consapevolezza del privilegio di vivere una delle regioni più belle del mondo.

Grande Escursione Appenninica

G.E.A. – Grande Escursione Appenninica
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Il percorso

I 425 chilometri della GEA attraversano la natura incontaminata dell’Appennino, tra piccoli borghi, antichi eremi, parchi e foreste naturali.

Viaggiando a 3 km all’ora sono necessari circa 25 giorni, che si possono percorrere anche a tratti, toccando ben 4 regioni (Umbria, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna), 11 province e 3 Parchi nazionali.

Lungo il tracciato, si possono visitare alcune meravigliose località, borghi antichi e scenari naturali mozzafiato. Si consiglia, ad esempio, di dedicare un po’ di tempo alla visita di Caprese Michelangelo, il paese della provincia di Arezzo che ha dato i natali all’omonimo artista.

Si prosegue con Chiusi della Verna, Badia Prataglia e Camaldoli, luoghi magici e spirituali (che incrociano anche un ulteriore percorso: il Cammino di San Francesco).

La Grande Escursione Appenninica si lascia poi alle spalle gli eremi e le pievi e diventa più “spericolata”. Il viaggiatore attraverserà il Passo dei Mandrioli e poi quello del Muraglione, il Passo del Giogo, il Passo della Futa. Nel Pistoiese, invece, s’incontrano Pracchia e l’Abetone.

Il percorso quindi si dirige verso Nord, dominando la Garfagnana e passando dal Monte Prato (o Monte Prado, la cima più alta della Toscana con i suoi 2.054 metri sul livello del mare), camminando paralleli alle Alpi Apuane fino all’incontro con la Lunigiana e i suoi castelli (vedi articolo sui Castelli della famiglia Malaspina).

La GEA abbandona la Toscana al Passo della Cisa (dove incrocia la Via Francigena) dove entra in Emilia-Romagna.

 

Le tappe

  • Bocca Trabaria – Passo di Viamaggio: lunghezza 20,5 km; dislivello in salita 510 m; dislivello in discesa 570 m
  • Passo di Viamaggio – Caprese Michelangelo: lunghezza 17,5 km; dislivello in salita 380 m; dislivello in discesa 600 m
  • Caprese Michelangelo – Chiusi della Verna: lunghezza 11,5 km; dislivello in salita 1050 m; dislivello in discesa 350 m
  • Chiusi della Verna – Badia Prataglia: lunghezza 22,3 km; dislivello in salita 850 m; dislivello in discesa 950 m
  • Badîa Prataglia – Camaldoli (o Passo la Calla): lunghezza 19,75 km; dislivello in salita 1370 m; dislivello in discesa 850 m
  • Camaldoli (o Passo la Calla) – Passo del Muraglione: lunghezza 14 km; dislivello in salita 860 m; dislivello in discesa 920 m
  • Passo del Muraglione – Casaglia (o Passo della Colla di Casaglia): lunghezza 22,2 km; dislivello in salita 720 m; dislivello in discesa 700 m
  • Casaglia (o Passo della Colla di Casaglia) – Passo del Giogo: lunghezza 9,2 km; dislivello in salita 220 m; dislivello in discesa 250 m
  • Passo del Giogo – Passo della Futa: lunghezza 12,3 km; dislivello in salita 620 m; dislivello in discesa 600 m [2]
  • Monte di Fo – Montepiano
  • Montepiano – Rifugio Pacini
  • Rifugio Pacini – Pracchia : lunghezza 25,5 km; dislivello in salita 500 m; dislivello in discesa 700 m
  • Pracchia – Rifugio “Duca degli Abruzzi” al Lago Scaffaiolo
  • Rifugio “Duca degli Abruzzi” al Lago Scaffaiolo – Abetone, frazione Boscolungo
  • Abetone, frazione Boscolungo – Lago Santo modenese
  • Lago Santo modenese – Passo delle Radici
  • Passo delle Radici – Rifugi “Battisti” e “Bargetana”
  • Rifugi Battisti/Bargetana – Passo della Pradarena
  • Passo della Pradarena – Passo del Cerreto
  • Passo del Cerreto – Rifugio Sarzana
  • Rifugio Sarzana – Pratospilla (via Passo del Lagastrello o via Ponte sull’Enza)
  • Pratospilla – Rifugio Mariotti al Lago Santo parmense
  • Rifugio Mariotti al Lago Santo parmense – Passo della Cisa : lunghezza 18,8 km; dislivello in salita 1072 m; dislivello in discesa 528 m
  • Passo della Cisa – Passo del Brattello
  • Passo del Brattello – Passo dei Due Santi

Nel suo percorso il sentiero si inoltra in numerose aree protette attraversando piccoli borghi medievali, villaggi, boschi e crinali altamente panoramici.

 

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