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Quasi ogni regione italiana ha i propri biscotti della Quaresima. In molte regioni assomigliano ai famosi biscotti di Prato (i cantuccini), talvolta con le mandorle, altre volte con le nocciole o il cioccolato, ma i biscotti quaresimali toscani si distinguono da tutti perché sono a base di cioccolata (e devono essere molto scuri) e devono avere la forma delle lettere dell’alfabeto. Sono quindi inconfondibili.

 

UN PO’ DI STORIA

Sono biscotti che vengono preparati nel periodo della Quaresima, ovvero fra il martedì grasso e il giovedì santo.

Molte sono le storie legate alla loro origine: una di queste vuole che i biscotti siano fatti a forma di lettere dell’alfabeto perchè portano la buona novella della resurrezione di Cristo. L’invenzione viene attribuita alle monache di un convento della piana fra Firenze e Prato durante il XIX secolo.

Successivamente il famoso biscottificio “Digerini Marinai & C.” (1901-1966), sembra che depose un brevetto dei “biscotti per il periodo di austerità alimentare che precede la Pasqua“. L’austerità sta nel fatto che i quaresimali non contengono burro, ma sono biscotti fatti con farina, albume d’uova e zucchero, arricchiti di cacao.

Antico Biscottificio Digerini Marinai & C.

Antico Biscottificio Digerini Marinai & C. – Firenze

Poichè i grassi animali erano vietati durante la Quaresima, questi biscotti “poveri” (ad eccezione del cacao) si sposavano bene con il periodo di penitenza e digiuno che avvicina alla Pasqua, periodo che per i cattolici, ricorda il digiuno che Cristo osservò nel deserto.

Sta di fatto che, nonostante la chiusura del biscottificio, la tradizione si diffuse e oggi molte pasticcerie fiorentine producono i quaresimali per tutto il periodo pre-pasquale.

 

Ma veniamo alla ricetta:

INGREDIENTI

  • 3 albumi di uovo
  • 150 grammi di farina
  • 30 grammi di cacao
  • 200 grammi di zucchero (meglio se a velo)
  • 1 scorza di arancia biologica
  • sale, quanto basta

 

PREPARAZIONE

Mescolare bene la farina con il cacao, lo zucchero e il sale.

Una volta amalgamati gli ingredienti, grattare la parte arancione della buccia di una arancia biologica (non trattata con conservanti o pesticidi).

A questo punto aggiungere gli albumi montati a neve e mescolare delicatamente.

L’impasto deve assumere la consistenza di una crema, ma non deve essere troppo solido o troppo liquido. Se l’impasto dovesse essere troppo asciutto aggiungere un altro albume, oppure se troppo liquido aggiungere un altro pò di farina.

Aiutandosi con la sac-a-poche, oppure con una siringa per dolci, disegnare su una teglia ricoperta con carta da forno, delle lettere maiuscole della larghezza di circa un centimetro e grandi circa 5-6 centimetri. L’impasto non deve liquefarsi o allargarsi troppo (in questo caso vuol dire che è troppo liquido).

Una volta finita la “scrittura” mettete la teglia in formo e cuocete per circa 15 minuti a circa 150 gradi.

 

RICETTE ALTERNATIVE

Per chi volesse “trasgredire” alla ricetta tradizionale, può sostituire l’arancia con una bustina di vanillina, può aggiungere 1/2 bustina di lievito per dolci ogni 200 grammi di farina e mettere nel preparato anche della pasta di nocciole o delle nocciole sbriciolate.

 

A questo punto non mi rimane che augurarvi buona cottura e buon appetito.

 

Se volete scriverci la vostra ricetta utilizzate lo spazio per i commenti al termine di questa pagina, oppure inviate una mail a: info@toscana.uno