I dolci toscani sono prevalentemente poveri, come il castagnaccio, forse unico dolce diffuso sugli appennini e sull’Amiata, ma che si è allargato fino quasi sulle coste (vedi articolo e ricette).

A questo si possono aggiungere i cantucci alle mandorle o “biscotti di Prato”, che, come dice il nome, sono originari di Prato, ma che sono sposati con il Vin Santo Toscano IGP, che in provincia di Prato si produce solo a Carmignano, mentre è un vino liquoroso tipico originario del Chianti.

A questi dolci più famosi si affiancano dolci locali tipici della tradizione come il Buccellato a Lucca, il Pan di ramerino (vedi articolo) o la Schiacciata con l’uva a Firenze, i Brigidini di Lamporecchio in provincia di Pistoia, il più famoso Panforte di Siena, affiancato dal Panpepato, dai Cavallucci e dai Ricciarelli.

Meno conosciuti ma altrettanto buoni sono il Panbriacone, prodotto a Montevarchi (AR), le Pesche con la crema, un dolce moderno che si è diffuso a Reggello, in provincia di Firenze e a Prato, la Scarpaccia di mele, ricetta versiliese, come il Dessert Versilia, base di gelato alla panna, cioccolato, liquore e crema di zabaione con in cima un pezzetto di Pan di Spagna.

Un altro dolce regionale, tipico del periodo di carnevale, ma che trova varianti anche in diverse altre regioni italiane, sono i cenci o chiacchiere, che sono frittelle dolci sfarinate con zucchero (vedi articolo e ricetta). Sempre a carnevale a Firenze si trova la Schiacciata alla fiorentina, un pan di Spagna aromatizzato con limone e cosparso in superficie di zucchero a velo, con al centro il giglio di Firenze, spesso disegnato con il cacao (vedi articolo e ricette).

Della quaresima sono invece sono i quaresimali, piccole lettere a base di cioccolato e albumi d’uovo montati e aromatizzati con l’arancia (vedi articolo su toscana.uno).